Intelligenza Artificiale, Nicola Borrelli (DG Cinema Mic): “Occorre partire dal confronto con altri Paesi europei

“Quello che sta accadendo impone al legislatore di immaginare da subito un percorso, che e’ sicuramente positivo se parte dal confronto con quello che accade negli altri paesi dell’Unione Europea”. L’ha detto Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura, al convegno ‘Intelligenza Artificiale. 

Creativita’, etica, diritto e mercato’. 

Secondo Borrelli, sull’Intelligenza artificiale “non dobbiamo avere un approccio preoccupato ma capire, studiare, acquisire informazioni e confrontarci con quello che succede in giro nel mondo”. “Nel settore dell’audiovisivo e cinema nessuno in concreto ha ancora messo in campo nessuna misura in particolare”, ha spiegato Borrelli.

 “Il punto di partenza per tutti e’ quello di acquisire dei dati, delle informazioni. Il ministero intende da subito, dal 2024, mettere in campo strumenti che in qualche modo obblighino i beneficiari di contributi pubblici a dichiarare quali strumenti di intelligenza artificiale e in quali ambiti sono utilizzati nelle opere che chiedono il beneficio.

 Poi si tratterà di vedere in sintonia con quello che succede nel mondo, di intervenire con scelte di tipo politico.

 L’apporto creativo dei singoli deve essere salvaguardato”.

 “Altro punto importante che si deve porre il ministero”,- ha concluso Borrelli, “e’ il tema della formazione. Avremo un abbattimento di posti di lavoro in determinati ambiti, però parallelamente già c’è l’esigenza di nuove professionalita’ che pero’ devono essere adeguatamente formate”.

Per Borrelli, “occorre ripensare sia i modelli di business degli operatori, sia il sistema delle regole che c’è dietro, per evitare conseguenze e impatti negativi, ad esempio per il mondo del lavoro. Il tema importante riguarda il diritto d’autore: si pescano contenuti e occorre vedere in che modo questi contenuti debbano essere riconosciuti e anche remunerati. Il Parlamento Europeo ha proposto con l’Ai Act di affrontare in modo sistematico, non solo il settore audiovisivo, il tema dell’intelligenza artificiale”.