GIOACCHINO DA FIORE UN FILM INTERNAZIONALE

Gioacchino da Fiore, presto al cinema “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”

di Pino Nano

A Roma l’anteprima  riservata del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”. È la storia di Gioacchino da Fiore, un monaco vissuto nel Medio Evo e che ispirò il Giudizio Universale di Michelangelo.

Un’opera cinematografica ultimata di recente, la cui uscita è prevista a livello internazionale nei prossimi mesi. È questo il primo film internazionale ispirato alla vita e al pensiero di Gioacchino da Fiore, figura di spicco “che di tanta luce irradiò il Medioevo”, e che Dante Alighieri cita nella Divina Commedia, collocandolo nel XII canto del Paradiso tra i sapienti e definendolo “«…di spirito profetico dotato»”. 

“Un film meditativo e potente- spiega il regista dell’opera Jordan River, considerato uno dei pionieri in Italia del cinema tridimensionale, di cui è stato anche docente all'Università del cinema di Roma- giacché potenti sono il messaggio e la vita di Gioacchino. Un’opera in costume, ma al contempo un’opera di alto spessore visivo, dove anche i luoghi assumono un valore significativo. La fotografia, rigorosamente effettuata in altissima risoluzione (primo film italiano girato nel formato 12K), tra antiche abbazie cistercensi, scorci di luoghi medioevali, volti impregnati di carattere e di espressioni profonde. Montagne impervie, boschi con alberi avvolti dalla neve d’inverno e dalle foglie che sembrano soffiare in primavera e d’estate. Costumi e scenografie che riconducono a un tempo esclusivo e sospeso, tra silenzi e suoni dell’anima; echi lontani e composizioni musicali coinvolgenti che tolgono il fiato, in pieno equilibrio tra musica sacra gregoriana medievale e composizioni musicali più moderni che fluiscono magicamente tra le immagini e la storia narrata. Ponti arcaici che s’intrecciano con mondi diversi in alture brulle, e fiumi che mormorano nel verde prato. La natura incontaminata, come luogo dello spirito, che contribuisce alla ricerca delle cose ultime dell’esistenza”.

 

Jordan River

 

ll film, prodotto dalla Delta Star Pictures e sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Calabria Film Commission, è girato in 12K (il primo film in Italia girato in altissima risoluzione) e vede la collaborazione di diversi professionisti, tra cui lo scenografo Davide De Stefano, il DoP Gianni Mammolotti, costumi a cura di Daniele Gelsi, fonico Gianfranco Tortora, supervisor agli effetti speciale Nicola Sganga e il truccatore Vittorio Sodano.  

 

Numerosi gli attori e le attrici locali che il regista ha selezionato per dare volti in questo film, Carmelo Giordano, Saverio Malara, Antonello Lombardo, Francesco Guzzo Magliocchi, Piero De Bonis, Mirko Iaquinta, Messina Francesco, Alessia Adduci, Federica e Anna Maria Sirimarco, Marianna Raffa, Domenica Gaudioso, Giuseppe Barillaro, Albino Cutuli, Franceschina Raimondo, Davide e Nicola De Bonis, Vincenzo Di Rosa, Alessio Braconi, Mariano Mestici, Alessandro Cipolla e Joileen Comite solo per citarne alcuni. 

Diverse le tappe del sud che hanno visto la troupe cinematografica in questi giorni, tra cui il Castello di Oriolo e lo splendido castello federiciano di Roseto Capo Spulico, così come il canyon di Civita, le cosiddette piccole ‘dolomiti’ di Frascineto, il fiume di San Sosti nel Parco Nazionale del Pollino, l’antico ponte di Annibale a Scigliano, nonché il cuore di Cosenza, che ha visto la Cattedrale come scenario cinematografico; si è proseguito poi con tappa ai Calanchi di Cutro e alle grotte di Pietrapaola e di Zungri, ovviamente non potevano mancare San Giovanni in Fiore e la superba bellezza della natura de I Giganti della Sila.

Al cinema, dunque, la storia di Gioacchino da Fiore. Ben tre Papi lo esortarono a scrivere sull’Apocalisse, e le sue idee oltrepassano lo spazio e il tempo, dopo 400 anni raggiungono Michelangelo Buonarroti alle quali egli si ispira per realizzare il Giudizio Universale della Cappella Sistina.

Di più, Gioacchino da Fiore, tra le figure italiane di spicco più studiate all’estero, è stato annunciatore della Terza Età dello Spirito “iniziata nel Medioevo e protesa fino alla fine dei tempi, un’era di piena libertà dello spirito e di progresso interiore”. Mai come in questo periodo difficile per l’umanità, in cui si vivono giorni di apocalisse, avere una speranza è una luce che irradia le coscienze.

 

 

Significativa la fama sanctitatis che accompagna la figura di Gioacchino da Fiore sin dalla sua morte e anche in vita, e proprio di recente, da parte della Chiesa, parliamo dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, sono state avviate le fasi preliminari per la causa di beatificazione, processo affidato ad uno dei sacerdoti più illuminati e più amati della Chiesa calabrese, don Enzo Gabrieli, è lo stesso Padre Postulatore che per 14 lunghi anni ha seguito e istruito la prima parte del processo di beatificazione di Natuzza Evolo.

Veniamo alla trama del film. 30 marzo 1202, anno del Signore. Joachim si risveglia da un sogno apocalittico. È l’ultimo giorno della sua vita. L’anziano monaco svelerà al discepolo i segreti appresi vivendo la natura e il silenzio delle abbazie. Su montagne impervie fonderà il suo Monastero, che chiamerà “Fiore”. Scriverà su pergamena la profezia della ‘Terza Epoca’, iniziata nel Medioevo e protesa fino alla fine dei tempi. Un’era di piena libertà dello spirito e di progresso interiore. Viene chiamato da Riccardo I d’Inghilterra e gli spiegherà il significato del Drago a sette teste del Libro dell’Apocalisse. Joachim ritorna sulle montagne innevate per il suo nuovo viaggio, sapendo che ormai ha seminato radici forti, consapevole che “Fiore non è ancora frutto” ma “è la speranza del frutto”.

 

 

Pensatore italiano fra i più autentici e originali del nostro Medioevo, il pensiero di Gioacchino è oggi più che mai attuale. «La storia serve a capire il presente e il futuro. E la storia è al centro della riflessione di Gioacchino, che, anche se scrive in latino, è il primo pensatore italiano, cioè inaugura la tradizione della cultura e del pensiero italiano. A partire da Gioacchino -scrive li lui la critica poù accreditata- si sviluppa l’idea, ripresa da Francesco d’Assisi e di recente da Papa Bergoglio, secondo cui gli esseri umani non si salvano, se non si prendono cura del mondo” 

Assieme a Dante Alighieri Joachim of Fiore (Gioacchino da Fiore) è oggi l’autore italiano più studiato all’estero. Dopo un viaggio in Terrasanta- si racconta di lui-“ha avuto anche alcune visioni”. Papa Lucio III gli diede la sua autorizzazione e Gioacchino scrisse diversi libri, tra cui Expositio in Apocalypsim, dove chiarisce l’Apocalisse e il mistero trinitario nel corso della storia. Ma anche il Liber Figurarum, un rarissimo codice miniato medioevale – la più bella e importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo, di cui si conoscono solo tre copie, la più antica delle quali si conserva a Oxford, in Inghilterra. 

Giunto dal profondo sud della penisola italiana per ascoltare la voce di Dio in Terrasanta, arriva a influenzare il pensiero del mondo occidentale. Apprezzato da Papi e da sovrani. La grande risonanza del pensiero gioachimita e il fascino per la complessità del suo essere si devono non solo alla sua audacia, ma anche al fatto che egli non fa semplicemente da eco ad aspetti spirituali, ma si dedica a una disamina della storia dell’umanità. L’esegeta incarnava un modello di libertà spirituale e, in un’epoca di rigide dottrine ecclesiastiche, slegandosi da esse, diventò portatore di un nuovo respiro vitale nella storia.

Gioacchino suscitò l’interesse di molte figure illustri, tra cui Dante Alighieri, che lo cita nella Divina Commedia, collocandolo nel XII canto del Paradiso tra i sapienti “«… E lucemi dallato, il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato»”. Ma il suo pensiero ha affascinato non solo Francesco D’Assisi, il quale si sarebbe finanche a lui ispirato per dar vita all’Ordine francescano, ma anche Cristoforo Colombo. La stessa imperatrice Costanza d’Altavilla decise di essere da lui confessata. Il percorso di Gioacchino si incrocia anche con il Re d’Inghilterra Riccardo I, detto Cuor di Leone, che prima di andare in Terrasanta per la terza Crociata contro il sultano Saladino, chiese d’incontrarlo e volle che fosse lui a interpretargli il simbolo apocalittico del Drago a sette teste. 

Il regista Jordan River non ha dubbi: “Gli occhi che vedranno il film dovranno necessariamente avere l’esperienza di quando ci si sveglia dal torpore e si ha la sensazione di aver fatto un viaggio al fianco di un uomo semplice, che quasi per mano ci ha guidati a vivere la vita e l’amore tra gli esseri viventi”.

Queste sono invece le Amministrazioni Comunali calabresi che hanno patrocinato il film: San Giovanni in Fiore (Cs), Roseto Capo Spulico (Cs), Oriolo (Cs), Carabinieri Biodiversità Cosenza / Corigliano-Rossano (Cs), Pietrapaola (Cs), Civita (Cs), Frascineto (Cs), San Sosti (Cs), Zungri (Vv), Scigliano (Cs), Roccabernarda (Kr), Cutro (Kr), Cosenza (Cs).

 

 

La scheda del Film

  • Durata: 1 ora e 25 minuti
  • Formato di riprese: 12K 12.288 x 6480 [Cinema Scope 2.39:1]
  • Ratio: 16:9 | Audio: Dolby Surround 7.1
  • Starring-Cast: Francesco Turbanti (Joachim), Bill Hutchens (Cabbalista), Elisabetta Pellini (Regina Costanza d'Altavilla), Giancarlo Martini (Ahàron), Nikolay Moss (Re Riccardo I d'Inghilterra | vincitore di un Emmy Award)
  • Regia:Jordan River (Los Angeles Cinematography Awards, Human Rights Film Festival 2020 di Barcellona, European Cinematography Awards 2020)
  • Soggetto e sceneggiatura: Michela Albanese e Jordan River
  • Collaborazione e consulenza storica: Andrea Tagliapietra e Valeria De Fraja
  • Consulenza lingua latina: Milena Suanno, Valeria De Fraja
  • Supporto documentale: Archivio Centrale dello Stato, Corpus Christi college   Oxford, Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Museo diocesano di Reggio Emilia, Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova, Enzo Gabrieli, Andrea Tagliapietra, Roberto Campolongo, Francesco Lopetrone, Francesco Scarpelli, Valeria De Fraja.
  • Direttore della Fotografia: Gianni Mammolotti (A.I.C.)
  • Montaggio: Alessio Focardi (A.M.C.)
  • Colonna sonora originale: Michele Josia (Global Music Awards, Emmy Awards)
  • Makeup & special effects designer: Vittorio Sodano (due nomination   all'Oscar; vincitore di due David di Donatello - migliore truccatore)
  • VFX supervisor: Nicola Sganga (vincitore di due David di Donatello - migliori effetti visivi)
  • Costumi: Daniele Gelsi
  • Scenografia: Davide De Stefano
  • Sound engineers: Gianfranco Tortora, Stefano Civitenga
  • Amministrazioni Comunali che hanno patrocinato il film: San Giovanni in Fiore (Cs), Roseto Capo Spulico (Cs), Oriolo (Cs), Carabinieri Biodiversità Cosenza / Corigliano-Rossano (Cs), Pietrapaola (Cs), Civita (Cs), Frascineto (Cs), San Sosti (Cs), Zungri (Vv), Scigliano (Cs), Roccabernarda (Kr), Cutro (Kr), Cosenza (Cs), Acquapendente (Vt), Alatri (Fr), Sambuci (Rm), Canale Monterano (Rm), Celleno (Vt), Tuscania (Vt), Blera (Vt).
  • Patrocinio: Ministero della Cultura, Fondazione Calabria Film Commission, Parco Nazionale della Sila, Parco Nazionale del Pollino, I Giganti della Sila (Riserva Naturale, FAI Fondo Ambiente Italiano), Provincia di Cosenza, Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Museo diocesano di Reggio Emilia.

GIOACCHINO DA FIORE UN FILM INTERNAZIONALE, LA PRESENTEAZIONE A CINECITTÀ

 

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